Edificio Storico Demaniale in Via Boncompagni

Cliente: Ministero dell’Economia e delle Finanze
Città: Roma
Paese: Italia
Provincia: RM

DIAGNOSTICA, PROGETTAZIONE E RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE

STORIA
L’edificio sorge nella antica zona di Roma dove nel I secolo a.C. erano situati gli Horti Sallustiani. In seguito, alla metà del 1600, divenne parte dei giardini della Villa Ludovisi-Boncompagni, ma con l’unità d’Italia ed i primi piani regolatori di Roma capitale del Regno la villa fu lottizzata ed al suo posto furono costruiti i fabbricati che oggi formano il quartiere. I lavori di edificazione risalgono al 1906, ad opera di privati che avevano rilevato il terreno. L’edificio viene sin dall’inizio concesso in affitto alle Ferrovie dello Stato ad uso uffici. Nel 1918 passa al Ministero per gli Affari Esteri, che qualche anno più tardi realizza la soprelevazione del piano attico. Dal 1959 ne è consegnatario il Ministero delle Finanze che ne ha mantenuto l’uso ad uffici per gli Affari esteri e per il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno e successivamente (1997) lo ha adibito a sede del neo costituito Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica.
L’operazione di restauro delle facciate dell’edificio è stata preceduta da un’accurata campagna di analisi e ricerche. Esso è stato studiato sotto il profilo storico-archivistico, diagnostico dei materiali e del loro stato di conservazione (con prove stratigrafiche in sito ed analisi di campioni in laboratorio), e tecnico-metodologico per le indicazioni necessarie all’intervento di restauro conservativo.
Sulla base di tutte queste informazioni è stato approntato il cantiere, che ha interessato in prima battuta la facciata principale su via Boncompagni. I materiali riscontrati sono molteplici: intonaco liscio di fondo, elementi architettonici a rilievo in stucco, zoccolatura e modanature del piano terra in travertino, ardesie di protezione dei cornicioni, elementi metallici quali ringhiere, grate di finestre, reggi- candele e ferma-persiane.

INTERVENTO
La prima operazione è stata quella di messa in sicurezza mediante applicazione di velatini di protezione degli elementi modanati in pericolo di crollo. Si è proceduto con la pulitura preliminare dai depositi incoerenti e coerenti ed alla disinfezione delle patine derivanti da attacchi biodeteriogeni, sia sugli intonaci che sul travertino. Le tinte fatiscenti sono state rimosse meccanicamente e tutte le superfici pulite. Per gli elementi modanati sono stati applicati impacchi con polpa di cellulosa e sali inorganici. Il travertino è stato pulito ad impacco previa spolveratura e rifinito con strumenti meccanici di precisione. Le ardesie sono state pulite e reintegrate. Sono stati eseguiti dei calchi per le colmare le lacune di alcuni elementi modanati, e successivamente sono state applicate le repliche realizzate in gesso con perni di rinforzo in acciaio inox. Tutte le superfici, dove necessario, sono state consolidate con infiltrazioni. Per i difetti di adesione dell’intonaco alla muratura si è utilizzata una malta pre- miscelata per iniezioni. Per quelli di coesione tra i vari strati di intonaco è stato invece utilizzato un prodotto organico sintetico in emulsione sempre per iniezione. Fratture e fessure dell’intonaco sono state riempite e sigillate con malta a base di calce idraulica. Sempre con lo stesso prodotto si è proceduto alla finitura superficiale, stesa in due mani, sia sulle parti lisce che su quelle modanate. Le tinte superficiali utilizzate sono a base silicatica e ripropongono le coloriture originali reperite in facciata ed analizzate in fase diagnostica. Gli elementi architettonici sono stati trattati in modo da simulare illusionisticamente la pietra, in questo caso il travertino. Tutte le parti basamentali sono state trattate per un’altezza idonea con prodotto antigraffito. Gli elementi metallici sono stati trattati con prodotto anticorrosivo e vernice a finire con finalità anche protettiva.