Chiesa di Sant’Antonio

Cliente: Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Potenza
Città: Castelluccio Inferiore
Paese: Italia
Provincia: PZ

INDAGINI DIAGNOSTICHE PRELIMINARI E RESTAURO CONSERVATIVO

Il coro, costruito in legno di noce per la parte a vista ed in castagno per la parte strutturale e databile attorno alla metà del XVII, secolo versava in pessime condizioni di conservazione: l’esposizione diretta all’acqua piovana ed all’umidità avevano determinato il marcimento in vari punti della parte strutturale in castagno, mentre il coro vero e proprio era interessato da mancanze diffuse e da un diffuso attacco da parte di insetti xilofagi e funghi.
Dopo un attento rilievo del degrado e la valutazione dello stato di conservazione, supportata anche da analisi di laboratorio con prelievo di piccoli campioni e loro osservazione al microscopio, il coro è stato smontato, ogni sua parte catalogata, numerata e fotografata. E’ stato trasportato in laboratorio e come prima cosa si è realizzata una struttura provvisoria con profilati di alluminio e legno di castagno, completa di pedana e montanti, a cui ancorare i pezzi originali.
Dopo aver chiuso ermeticamente gli elementi in una protezione di plastica, è stato eseguito un trattamento disinfestante antitarlo a base di permetrina e xilolo per un periodo di 60 giorni: successivamente si è proceduto con la rimozione dei depositi e delle incrostazioni con carteggiatura manuale. La pulitura è proseguita con l’uso di solventi applicati a tampone per non perdere trattamenti o patine originali. E’ stata posta particolare attenzione alla rimozione di tutte le sostanze estranee, soprattutto nelle parti intagliate, sui fregi e le modanature del coro ed all’integrazione delle lacune con legno della stessa essenza (noce) con 15 anni di stagionatura, patinati e trattati con idonee vernici.
Tutti gli elementi del coro (sia quelli puliti che quelli di reintegro) sono stati quindi ricollocati sulla struttura di sostegno, riutilizzando il materiale di ferramenta ed i chiodi in legno ancora in buono stato, e sostituendo quelli irrimediabilmente degradati. E’ stato infine completato l’intervento di pulitura di tutte le parti a vista ed è stata applicata a pennello (con successiva fase di lucidatura) una verniciatura finale di protezione con uso di miscela a base di cera vergine e camabua, diluite in trementina.
Completato il restauro il coro è stato riportato nella chiesa e ricollocato nella sua sede originaria, rimontando il piano di calpestio in legno di castagno (preventivamente trattato con sostanze antitarlo) e profilati di alluminio, ed eseguendo piccole opere murarie per il fissaggio a parete.