Tempio della Concordia nella Valle dei Templi

Cliente: Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Agrigento
Città: Agrigento
Paese: Italia
Provincia: AG

INDAGINI PROPEDEUTICHE ALLA PROGETTAZIONE DEL RESTAURO

STORIA
Il Tempio della Concordia, il cui nome è legato ad un’iscrizione latina che faceva riferimento alla “Concordia degli  Agrigentini”,  si trova lungo la Via Sacra nella Valle dei Templi: eretto nel V secolo a.C., è oggi il monumento più integro del complesso, grazie anche  al fatto che nel VI secolo d.C. fu adattato e trasformato in chiesa cristiana dedicata ai santi Pietro e Paolo. Nel periodo 1998 – 2001 “Gruppo Pouchain” ha pianificato e realizzato una campagna diagnostica per la definizione delle metodologie da seguire e dei prodotti più idonei da impiegare negli interventi di restauro su questo tempio, uno dei simboli della Valle dei Templi di Agrigento.

INTERVENTO
In una prima fase di indagine si sono studiati i materiali costituenti l’edificio ed il loro stato di conservazione: mediante un accurato esame visivo, l’esecuzione di alcune analisi in sito ed il prelievodi 114 campioni da esaminare in laboratorio è stato possibile caratterizzare il substrato acroscopicamente sano, le malte con il relativo substrato, le alterazioni cromatiche e le incrostazioni biologiche, le croste nere ed i depositi superficiali, il degrado differenziale (alveolizzazioni, erosione, esfoliazione, disgregazione), il degrado chimico ed i trattamenti pregressi.
Successivamente sono stati eseguiti test di laboratorio per l’individuazione dei prodotti e delle migliori metodologie di restauro conservativo su 68 campioni e su 379 provini normalizzati, per la cui realizzazione è stato necessario stabilire il litotipo più frequentemente riscontrato sul Tempio ed individuare la cava di origine, ricercata nelle vicinanze di Agrigento (foglio geologico n. 271): il litotipo più simile a quello impiegato nella costruzione del Tempio della Concordia è stato individuato in due formazioni Pleistoceniche (Q1s Q1a) provenienti dalla cava di Villasanta.
Infine si sono valutate le caratteristiche strutturali dell’edificio con delle indagini termografiche e con la prospezione georadar, ed è stata eseguita la copia e la sostituzione del capitello di una delle colonne.