Teatro La Fenice

Cliente: Privato
Città: Venezia
Paese: Italia
Provincia: VE

INDAGINI PRELIMINARI PER LA PROGETTAZIONE DEL RESTAURO DOPO L’INCENDIO

STORIA
Il 29 gennaio del 1996 un rogo avvolse e distrusse il Gran Teatro La Fenice di Venezia: le immagini del teatro in fiamme fecero il giro del mondo. All’alba del 30 gennaio, della Fenice non rimanevano che i muri esterni anneriti e una colonna di fumo nero che impregnava l’aria del centro storico. Di platea, palchi, palcoscenico, volta non rimaneva che un cumulo di macerie.

INTEVENTO:
Nel 1997 ha eseguito sul teatro La Fenice di Venezia uno studio diagnostico che si è articolato in due fasi fondamentali.
Nella prima fase sono state identificate le tipologie ed il relativo stato di conservazione di tutte le murature, mediante: indagine a vista accurata e di dettaglio, esecuzione di carotaggi, esami endoscopici, martinetti singoli e doppi, mappature tematiche di correlazione. Queste ultime sono state impiegate come base per la progettazione del restauro.
Nella seconda fase sono state eseguite indagini finalizzate al restauro conservativo degli intonaci e degli stucchi. Gli elementi decorativi del Foyer e delle sale Apollinee danneggiati dall’incendio, sono composti di residui d’intonaco e marmo consistenti in carbonato di calcio, e da alcuni stucchi fatti d’intonaco. L’elevata presenza di sali solfati e cloriti, sia in superficie che in profondità nei muri e negli intonaci, è la principale causa del degrado. Quest’ ultimo è da imputare prevalentemente alla presenza dell’acqua, derivante da processi di condensa, e da infiltrazioni sia dal basso sia dalle intercapedini, che rendono la superficie dell’intonaco soffice e la ricoprono di una patina salina. Gli stucchi decorativi si stanno lentamente dissolvendo, generando solfati che a loro volta penetrano nelle pareti e negli elementi marmorei, accelerando il processo di degenerazione. La perdita delle finiture di superficie è un problema rilevante per l’intervento di restauro, dal momento che la distruzione della pellicola di pittura e degli sfondi colorati comporta la loro ricreazione ex novo, rendendo meno chiaramente visibili gli elementi originali restaurati. Per questo motivo è stata presa in considerazione una procedura di consolidamento delle superfici che potesse salvaguardare gli elementi originali sopravvissuti.