Edificio Storico – Palazzo della Loggia

Cliente: Privato
Città: Brescia
Paese: Italia
Provincia: BS

CARATTERIZZAZIONE COMPOSIZIONALE E CONSERVATIVA DEI MATERIALI LAPIDEI E DELLE MALTE DELLA FACCIATA PRINCIPALE.

I risultati delle analisi condotte (descrizioni macroscopiche dei campioni, osservazione al microscopio di sezioni lucide e sottili, spettrofotometria  FT/IR) hanno rilevato che il Botticino impiegato per la facciata del palazzo mostra uno stato di degrado che varia localmente. In alcuni punti si presenta ancora in buono stato, ma generalmente al di sotto della crosta nera, costituita essenzialmente da una porzione interna ocracea (più antica) ed una nerastra più esterna, si osserva un differente stato di conservazione a seconda delle zone analizzate. Il cornicione della maestà sulla finestra centrale al secondo ordine mostra un substrato in buono stato di conservazione, mentre il cornicione di gronda della finestra centrale ed il modulo del cornicione sommitale del secondo ordine mostrano un substrato lapideo con alcune locali fratturazioni,  subparallele alla superficie esterna, che si  sviluppano fino alla profondità massima di 0.4 mm: all’interno del substrato lapideo non si riscontrano significative quantità di sali idrosolubili tranne che per quantità molto ridotte di ossalati, collegabili a pregressi  trattamenti  superficiali a base di sostanze di natura proteica (es. uovo, latte), applicati probabilmente in corrispondenza del deposito atmosferico ocraceo. Nel cornicione al primo ordine si osserva invece un deposito superficiale con spessore continuo ed uniforme di 10-50 μm, composto prevalentemente da biodeteriogeni verdastro-ocracei (organismi unicellulari) che si infiltrano nel substrato lapideo: la pietra mostra inoltre una sottilissima solfatazione superficiale del substrato carbonatico  e,  localmente,  alcune fratturazioni  subparallele alla superficie esterna che si estendono all’interno fino alla profondità massima di 0.1-0.2 mm. Infine la pietra grigiastra della specchiatura centrale del secondo ordine (Pietra di Cornabò) mostra uno stato di conservazione generalmente buono tranne che per un degrado differenziale superficiale favorito dalle caratteristiche strutturali evidenziate (matrice micritica e frequenti intraclasti di calcite spatica), con formazione della tipica superficie osservata macroscopicamente.