CARATTERIZZAZIONE COMPOSIZIONALE E CONSERVATIVA DEI MATERIALI LAPIDEI E DELLE MALTE DELLE FACCIATE ESTERNE
I risultati ottenuti dai campioni prelevati ed analizzati con descrizioni macroscopiche, sezioni lucide, sezioni sottili, diffrattometrie dei raggi x, cromatografie ioniche e spettrofotometria FT/IR, hanno mostrato che in genere la muratura a vista di tutte le facciate è costituita da conci in pietraforte e che il degrado differenziato delle facciate (tra il prospetto verso Via Orsanmichele, in cui il paramento appare più compatto e ricoperto da croste nere e depositi superficiali, ed i restanti prospetti in cui si riscontra una generale disgregazione ed esfoliazione senza la presenza di croste e depositi) è correlabile in parte a fattori predisponenti ed in parte a fattori scatenanti. I primi sono relativi alle caratteristiche della pietra impiegata (presenza di fillosilicati quali montmorillonite e discontinuità composizionali tra la roccia vera e propria e le venature di calcite), mentre le condizioni microambientali esterne quali l’esposizione, la direzione delle piogge prevalenti e l’insolazione che determinano un effetto di imbibizione ed asciugamento molto accentuato accentuano gli effetti del degrado.
La capacità della montmorillonite di ritenere una grande quantità di acqua risulta inoltre dannosa per gli effetti dei cicli di gelo-disgelo. E’ naturale inoltre che nelle zone in sottosquadro e comunque nella facciata meno soggetta al dilavamento si formino una crosta nera e dei depositi superficiali più o meno coerenti, a causa di un’atmosfera inquinata che determina una solfatazione superficiale e la deposizione di particellato carbonioso. Inoltre è possibile che in passato le facciate siano state restaurate e consolidate con l’utilizzo di prodotti acrilici che potrebbero addirittura aver peggiorato lo stato di conservazione delle facciate stesse, tuttavia l’esecuzione di tale intervento è incerta vista la mancanza di dati sufficienti.
