Ex Pastificio “Molino Pantanella”

Cliente: Privato
Città: Tivoli
Paese: Italia
Provincia: RM

INDAGINI PRELIMINARI PER IL PROGETTO DI CONSOLIDAMENTO STATICO ED ADEGUAMENTO SISMICO, CON PROVE GEOLOGICHE, GEOTECNICHE ED ARCHEOLOGICHE SUL TERRENO DI FONDAZIONE E CARATTERIZZAZIONE STRUTTURALE, MECCANICA, COMPOSIZIONALE E CONSERVATIVE DELLE STRUTTURE MURARIE

Le indagini svolte in sito e le successive indagini condotte in laboratorio sui campioni prelevati durante il sopralluogo hanno permesso di valutare le principali caratteristiche strutturali, meccaniche, composizionali e conservative delle murature dell’Ex Pastificio “La Pantanella” di Tivoli (RM), fornendo i dati da utilizzare in fase progettuale per il recupero del complesso edilizio.
A tal fine sono state eseguiti in sito, in 7 differenti zone di analisi, n. 8 esami endoscopici e n. 7 prove con martinetti piatti singoli e doppi. Per quanto riguarda le indagini in laboratorio l’attenzione si è concentrata sulle caratteristiche composizionali e conservative delle malte di allettamento e di finitura della muratura e dei conci tufacei sanie degradati.
Le prove hanno confermato le impressioni ottenute dall’indagine a vista: le strutture murarie del complesso sono molto simili tra loro e si presentano in discrete condizioni di conservazione su tutti i fronti dell’edificio.
In particolare sono state caratterizzate la pietra impiegata, un tufo color avana-giallastro con peso di volume apparente pari a 1,64 g/cm3 (compreso nella variazione da bibliografia tipica del tufo vulcanico di 1,10-1,75 g/cm3), e le malte di allettamento e di finitura, che hanno la medesima composizione a calce e pozzolana ma differente granulometria (più grossolana per quella di allettamento).
Per quanto riguarda la granulometria della malta di allettamento richiesta dal Progettista, purtroppo non si è potuta fornire la curva granulometrica in quanto la disgregazione non ha avuto effetti significativi a causa dell’utilizzo, per il confezionamento della malta originaria, di una pozzolana “sporca”, cioè ricoperta da una finissima frazione pozzolanica, che ha reagito con la calce creando dei legami idraulici molto estesi; tale peculiarità non ha permesso alla disgregazione di procedere oltre la selezione di “agglomerati” idraulici.