Agorà – Emilio Farina

Via della Minerva, 5 – Arco dei Cenci, 7

Emilio Farina, Agorà

L’opera è stata concepita nel 1994 per i lavori di restauro del rivestimento marmoreo del Pantheon a Roma. Suggestioni di un mondo scomparso. Il “ponteggio d’autore” per il restauro dei marmi del Pantheon. Duttile intervento pittorico effettuato direttamente sulle assi della recinzione.
Era una delle prime installazioni di tal genere ad essere utilizzata all’interno di un monumento per rendere meno disturbante l’ingombro di un cantiere.
Terminati i lavori, il grande ponteggio ligneo è stato esposto in varie sedi quali il Museo del Canopo di Villa Adriana a Tivoli e le scuderie Aldobrandini di Frascati. È stato poi riutilizzato, dopo sostanziali modifiche, per un nuovo cantiere di restauro all’interno del Pantheon, al termine del quale è stato conservato in magazzino. Il ponteggio del Pantheon trova oggi una nuova vita: donato dall’artista viene ora esposto in via definitiva nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, con il nuovo nome di Agorà. Come accadeva, infatti, alle opere d’arte nelle antiche piazze greche, sarà testimone e stimolo degli incontri e dei dibattiti culturali degli studenti.

Biografia

Emilio Farina è un riconosciuto artista vicentino, romano d’adozione. Pittore visionario, dal 1972 ad oggi le sue opere sono state esposte in numerose gallerie italiane ed estere. La sua attività non è nuova ad istallazioni in complessi storici come Il “miracolo” di Donnaregina (1994), dove bozzetti dell’artista andavano ad integrare le parti perdute del ciclo di affreschi; il grande retablo “Lippi” (2000); 2003 – Mausoleo di Cecilia Metella; Tivoli Villa d’Este; Tempio di Adriano, ed ancora Palazzo Altemps per sostituire il Trono Ludovisi; “Al fuoco!Al fuoco!” a Palazzo Altieri (2006); Pantheon e Palazzo Spada, fino a “Aguardiente” nel Complesso di San Michele (2008), sempre a Roma. Il suo rapporto con l’ “Antico” è quello di una antichità reinterpretata, che quasi ne cancella l’originale suggestione visiva, per sovrapporsi ad essa in un approccio del tutto personale. L’Antico diventa così nient’altro che un pretesto pittorico per un nuovo sistema visivo, che spesso utilizza composizioni geometriche e la ripetizione di moduli pittorici. Tra le sue mostre principali estere: Galerie Art Contemporaine – Lione, Galeria El Museo – Bogotà, Palais De Artes – Marsiglia, Centro Cultural Palacio Gaviria – Madrid, Galerie Catherine Macè – Cannes, Caja S. Ferdinando – Siviglia. Ha inoltre esposto a New York e Los Angeles e alla Biennale de Il Cairo in Egitto. Nel settembre 2010 ha realizzato un’installazione per il rinnovato Palazzo Barberini a Roma.

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