Edificio Storico – Palazzo Massimo

Cliente: Comune di Roccasecca dei Volsci (Latina)
Città: Roccasecca dei Volsci
Paese: Italia
Provincia: LT

RESTAURO CONSERVATIVO DEL DIPINTO SU TELA “MADONNA DEL ROSARIO” DI PIETRO AQUILA.

Si tratta di un dipinto ad olio su tela con cornice lignea dorata. Raffigura la Madonna del Rosario che, attorniata da angeli, distribuisce i rosari ad una moltitudine di santi. L’attribuzione al pittore siciliano Pietro Aquila è data dal monogramma “AP” posto nella parte inferiore del dipinto. Alla base centrale è riportata un’iscrizione con la data dell’opera, 1686. E’ conservata presso la sala consiliare di Palazzo Massimo sede del comune di Roccasecca dei Volsci (LT). La tela è montata su un telaio ligneo, di tipo artigianale non estensibile, probabilmente non originale; il dipinto è eseguito su di un supporto tessuto ad armatura tela di lino. La preparazione, di colore bruno, è abbastanza sottile come anche la pellicola pittorica. Poche sono le tracce di disegno preparatorio che sono state identificate sotto la pellicola pittorica.
Il cattivo tensionamento del telaio ligneo ha prodotto deformazioni del supporto che, in concomitanza con difetti di adesione tra strati preparatori e pellicola pittorica, ha portato a cadute di colore. Gli spigoli interni dei montanti e della traversa del telaio, erano visibilmente impressi negli strati preparatori e nella pellicola pittorica. Sul supporto sono state registrate almeno 7 lacerazioni, tutte di modesta estensione, la maggior parte delle quali dovute alla bruciatura di candele. La pellicola pittorica si presenta ingrigita e opacizzata per la presenza di depositi coerenti, costituiti per lo più da particellato atmosferico e nerofumo, e per l’alterazione di vernici di restauro. Le condizioni conservative della cornice dorata erano mediocri: la struttura stessa si presentava incompleta e numerose erano le lacune di preparazione e doratura; difetti di adesione erano rilevabili su tutta la superficie; presenti numerosi fori di sfarfallamento di insetti xilofagi.
Il dipinto è stato spolverato preliminarmente e smontato dalla cornice lignea dorata. Successivamente è stato rimosso il vecchio telaio ligneo; la tela, protetta con carta giapponese, è stata arrotolata su rullo per il trasporto in laboratorio per le operazioni di foderatura. In seguito si è intervenuti con la pulitura del retro; sono stati consolidati gli strati preparatori, è stato ricostruito il supporto tessile andato perduto con inserti di tela simile all’originale. La tela è stata foderata mediante l’adesione di due nuove tele di lino (“Patta e pattina”) con “colla di pasta fredda”. Successivamente è stata effettuata la stiratura dal davanti. Le parti di strati preparatori e pellicola pittorica sollevati sono così stati riadesi, ripristinati la superficie planare e gli strati costitutivi. In seguito la tela è stata “svelinata” con acqua calda. Il dipinto così rifoderato è stato arrotolato, imballato e di nuovo, trasportato nella sede originaria. Qui è stato montato su di un nuovo telaio estensibile in alluminio, (telaio Leonardo, prodotto in proprio da “Gruppo Pouchain”). La pulitura del dipinto è stata condotta, dopo test preliminari, con una miscela solvente usata su compresse di cellulosa che ha permesso la rimozione di sostanze grasse depositate sulla superficie e vecchie vernici di restauro. In seguito si è protetta la superficie pittorica con vernice stesa a pennello. Le lacune di profondità sono state risarcite con apposito stucco, a livello con la pellicola pittorica. Il restauro pittorico, eseguito su lacune stuccate e sulle abrasioni, è stato condotto con colori a vernice. Infine è stata nebulizzata nuovamente la vernice.