Basilica di San Domenico

Cliente: Ministero per i Beni Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto
Città: Siena
Paese: Italia
Provincia: SI

CONSOLIDAMENTO E RESTAURO DI UNA CAPRIATA

STORIA
La basilica di San Domenico è una enorme struttura costruita interamente di mattoni rossi. Ubicata su una piccola collina a Siena, è ben visibile da lontano e domina imponente la piazza antistante, dalla quale si gode una magnifica vista sul Duomo e sulla Torre del Mangia. La storia della basilica è strettamente legata a quella di Santa Caterina da Siena e all’interno c’è una cappella dedicata a lei in cui sono conservate alcune importanti reliquie.
Il nucleo originario dell’attuale basilica d’impronta gotica fu eretto dai Domenicani tra il 1226 ed il 1265, insieme al convento. Fu proseguita ed ampliata nel ‘300 e quindi compiuta nel 1465. La matrice gotica si manifesta qui nelle forme di un’architettura scarna e severa, interamente in mattoni: priva di facciata, rimasta allo stadio di progetto, la basilica è affiancata da un campanile quattrocentesco, mozzato nel 1793, e conserva una grandiosa parte absidale di carattere cistercense.
L’interno, a unica grande navata con copertura a capriate e monumentali altari addossati alle pareti, è illuminato da alte bifore; vastissimo il transetto con sei cappelle absidali e coro centrale. Sulla destra, entrando, in controfacciata è la cappella delle Volte, con il celebre affresco di Santa Caterina da Siena, di Andrea Vanni.

INTERVENTO
L’intervento ha riguardato la messa in sicurezza ed il consolidamento di una capriata lignea della copertura della navata, oltre alla sistemazioni di alcune porzioni di copertura all’estradosso ed al rifacimento degli intonaci di una parte del prospetto esterno. Tutti gli elementi lignei della capriata sono stati trattati con idoneo prodotto disinfestante (per agenti biodeteriogeni del legno) e consolidante. Sono stati inoltre trattati con vernice protettiva gli elementi metallici antichi quali ferramenta, chiodi, staffe, fasciature presenti sulla capriata. In seguito sono state stuccate o iniettate con resina caricata con polvere di legno tutte le spaccature, fori di sfarfallamento, fessure e mancanze della materia lignea originaria. Il trattamento disinfestante è stato ripetuto dopo circa 10 giorni anche a scopo protettivo.
Si è proceduto con la messa in sicurezza della capriata necessaria per effettuare gli interventi di rinforzo: è stata fissata alle estremità dei due puntoni una catena costituita da due tiranti in ferro, opportunamente tesata in modo da scaricare gli elementi lignei. I due tiranti sono stati collegati ai puntoni lignei mediante piastre metalliche disposte sul nodo d’appoggio catena-puntone nel modo seguente: le piastre, provvisoriamente fissate solamente sul puntone; all’estremità delle piastre, saldato come da progetto, un piatto d’acciaio con fazzoletti di irrigidimento imperniato a sua volta alla muratura retrostante con tirafondi iniettati con malta idonea. A tali piatti sono stati ancorati i due tiranti in ferro, con un sistema di tensionamento disposto all’incirca a metà lunghezza.
La muratura in corrispondenza degli appoggi della capriata è stata rinforzata mediante perni in acciaio disposti attorno all’alloggiamento del nodo, iniettati con malta idraulica. Nel frattempo erano state preparate in officina le piastre di ancoraggio e di rinforzo dei nodi strutturali della capriata così come disegnate negli elaborati di progetto.
La catena e i due puntoni sono stati rinforzati localmente con fasciature in fibre aramidiche, previa la preparazione e regolarizzazione delle superfici interessate. Anche le superfici di alloggiamento delle piastre sono state preparate e regolarizzate.
Infine sono state posizionate in loco le piastre di rinforzo, precedentemente zincate, incollate con resina epossidica e fissate tra di loro con perni in acciaio dopo aver predisposto i fori nella materia lignea. Le piastre precedentemente posizionate in prossimità degli appoggi vengono fissate anche nella parte inferiore (catena). I due tiranti sono stati rimossi alla fine di tutti gli interventi.
Le tegole spostate dagli agenti atmosferici sono state riposizionate con l’impiego di personale specializzato in idonee condizioni di sicurezza.
Il prospetto laterale esterno è stato interessato da un intervento di rifacimento dell’intonaco e finitura a calce con riproposizione delle coloriture originarie superstiti.